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lunedì 30 maggio 2011

Abbecedario

A:  Albero
B:  Basamento
C:  Camme
D:  Diesel
E:  Elettronica
F:  Frizione
G:  Giri
H:  Horse power
I:  Iniettore
L:  Luce
M:  Monoblocco
N:  Nastro (di trasmissione)
O:  Olio (motore)
P:  Pistoni
Q:

R:  Raffreddamento
S:  Scoppio
T:  Testata
U:  U (motore a U)
V:  Valvole
Z:
_

sabato 21 maggio 2011

Motore elettrico

Il motore elettrico, che trasforma energia elettrica in energia meccanica, pur essendo utilissimo si è sviluppato abbastanza tardi, perchè i tecnici erano scettici sulla possibilità di costruire motori dal rendimento accettabile.
Il principio teorico fu dimostrato da Faraday nel 1821 ma solo nel 1873 Gramme e il socio Fontaine presentarono a Vienna una dinamo che funzionava altrettanto bene come motore.
Nella storia del motore elettrico ha particolare importanza la figura di Galileo Ferraris (1841-1897). Egli, nel 1885, ebbe la geniale intuizione del campo magnetico rotante generato da un induttore polifase fisso. Questo campo polifase produce correnti in un indotto mobile e l'azione elettrodinamica fra campo magnetico e correnti dà origine alla coppia meccanica (motore asincrono). Tuttavia Ferraris non volle brevettare la sua scoperta.
 Nel 1891 apparve il motore sincrono.

-Motore Asincrono: tipo di motore elettrico in corrente alternata in cui la velocità di rotazione dell'albero è minore della velocità di rotazione del campo magnetico generato dagli avvolgimenti di statore, ovvero non c'è sincronismo tra le due velocità.
http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_asincrono#Storia

-Motore Sincrono: tipo di motore elettrico in corrente alternata ,conosciuto anche come motore vettoriale o motore Rowan, in cui il periodo di rotazione è sincronizzato con la frequenza della tensione di alimentazione, solitamente trifase e può essere utilizzato come alternatore e la maggioranza degli alternatori è di questo tipo.
 http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_sincrono#Costruzione

-Motore Lineare: tipo di motore elettrico in cui il rotore e lo statore invece di essere circolari sono "srotolati", ed invece di produrre un momento torcente producono una forza lineare.
Il motore lineare può essere di due tipi: a bassa accelerazione e ad alta accelerazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_lineare#Motori_lineari_a_bassa_accelerazione

venerdì 13 maggio 2011

Motore a 2 tempi

Questo motore si differenzia dal più diffuso motore a quattro tempi principalmente per la differente alternanza delle fasi attive in relazione ai giri dell'albero motore: infatti se nel quattro tempi si ha una fase attiva per ogni due giri dell'albero, nel due tempi si ha una fase attiva (ovvero la fase in cui avviene la trasformazione effettiva dell'energia chimica in termica e dunque cinetica, detta anche espansione) per ogni giro completo dell'albero.
Il ciclo termodinamico del motore a due tempi, come noto, si sviluppa completamente in un'unica rotazione dell'albero motore, ma la successione completa delle varie fasi che interessano il fluido motore avviene nell'arco di 2 rotazioni, questo avviene perché il pistone svolge una doppia funzione.

Approfondimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_a_due_tempi

Motore a 4 tempi

Ciò che fa muovere le ruote dell’automobile è il movimento, avanti e indietro, dei pistoni che si muovono all’interno dei cilindri del motore. Questo movimento è causato dall’espansione e dalla compressione di una piccolissima quantità di sostanza gassosa: una miscela di aria e benzina (oppure gasolio, metano, GPL). 
La miscela che esplode è molto leggera, eppure riesce a muovere un’automobile da 1000 kg o più. Ciò è possibile perché nel motore avviene una serie continua di trasformazioni cicliche con una frequenza che varia da 10 Hz (600 giri al minuto) a più di 100 Hz (6000 giri al minuto).  
Molte automobili funzionano con il motore a scoppio (o a quattro tempi) inventato da Nikolaus Otto.

1-  Il pistone si abbassa e aspira la miscela aria-benzina che proviene dal carburatore.
2-  Dopo che la valvola di aspirazione si è chiusa, il pistone si alza e comprime la miscela.   
3- Scocca la scintilla che fa scoppiare la miscela. Il gas si espande e spinge il pistone verso il basso.
4- La valvola di scarico si apre e la pressione diminuisce. Il pistone sale e spinge all'esterno i gas di combustione.

Il terzo tempo rappresenta la fase utile, che produce movimento. Negli altri tempi il pistone si muove utilizzando l’energia cinetica acquistata nel terzo.

      


lunedì 9 maggio 2011

Motore Wankel (sistema rotativo)

Fu presentato da Felix Wankel nel 1957 grazie alla collaborazione con il dot. Froede, capo dei tecnici della N.S.U. (vecchia casa automobilistica tedesca), che apportò modifiche sostanziali al progetto iniziale del motore. La prima vettura azionata da un motore Wankel fu, nel 1963, la N.S.U. Spider; nonostante il monorotore avesse una cilindrata di soli 498 cc sviluppava una potenza di 50 CV e spingeva l’auto ad oltre 150 km/h a fronte di un consumo decisamente parco per l’epoca.
In parole semplici il motore non è composto da cilindri e pistoni come nella maggior parte delle auto ma da rotori che girano in involucri chiamati "Housing", abbinati ad un asse; non vi è nemmeno la presenza di alberi a camme o di valvole, ma di luci ( http://it.wikipedia.org/wiki/Luce_(meccanica) ) simili a quelle del motore 2T.


Vantaggi: 
- un minor numero di parti in movimento;
- una minore rumorosità e minori vibrazioni;
- un' elevata leggerezza dovuta alle dimensioni ridotte ed elevato rapporto potenza/peso;
- una minore emissione inquinante di ossidi di azoto, dovute alla minore temperatura media dei gas;
- una maggiore potenza, a parità di cilindrata, rispetto ad un motore a pistoni alternativo;
- una semplicità progettuale e manutentiva.


Svantaggi: 
- la scarsa durata degli elementi di tenuta del rotore;
- la coppia abbastanza contenuta ai bassi regimi di rotazione;
- il consumo di carburante che in generale è maggiore rispetto ad un omologo motore alternativo;
- la problematica lubrificazione dei segmenti apicali;
- il tasso di idrocarburi incombusti molto elevato.


Mazda RX7 - http://it.wikipedia.org/wiki/Mazda_RX-7
                      http://game-mania.it/images/MazdaRX7GameMania.jpg 

 

Motore Diesel

Il motore Diesel, inventato da Rudolf  Diesel, è un altro tipo di motore a scoppio.
Il motore Diesel è stato brevettato per la prima volta dall’ingegnere francese Rudolf Diesel. Successivamente altre case automobilistiche, come Mercedes e Peugeot, hanno iniziato a lavorare su tale brevetto realizzando dei motori diesel sperimentali. La prima auto a motore diesel fu presentata da Mercedes-Benz nel 1936 al salone dell’auto di Berlino.
Alcune differenze tra il motore di Daimler e Benz e quello di Diesel sono:
- al posto del carburatore c’è un iniettore che spruzza nei cilindri un getto di gasolio ridotto in minuscole  goccioline;  
- nel motore Diesel non c’è la candela. L’accensione della miscela aria-gasolio è provocata dal suo riscaldamento, che avviene a causa della rapida compressione che si ha nel secondo tempo del ciclo (secondo dei 4 cicli del motore a 4 tempi).  

martedì 26 aprile 2011

Nascita del primo motore a scoppio

I padri della moderna automobile con motore a combustione interna sono universalmente riconosciuti in Gottlieb Daimler e Carl Benz.  I loro esperimenti condussero alla realizzazione e alla produzione in serie di un motore, compatto e veloce. 
Daimler e Benz devono dividere i loro meriti con una schiera di innumerevoli inventori che hanno contribuito allo sviluppo dell’intero progetto. Per permettere il movimento della prima “automobile” essa venne attrezzata di un motore a scoppio; il primo abbozzo risale addirittura al 1673, anno in cui il matematico e fisico olandese Christian Huygens lo presentò all’“Accademia Francese delle Scienze”, ottenendo però scarso seguito. Il primo motore a scoppio utilizzato per mettere in movimento un’auto fu però quello presentato all’ “Esposizione Universale Di Parigi” del 1867 da parte di Nikolaus Otto, un commesso viaggiatore tedesco, con una modifica apportata successivamente da Daimler e Wilhelm Maybach. Questi ebbero il compito di dedicarsi allo sviluppo di un motore a petrolio sulla base di quello di Otto, il quale benché perfettamente funzionante risultava di scarsa potenza, appena 3 cavalli. Otto tuttavia non si diede per vinto e brevettò nel 1876 un nuovo motore che riassumeva tutti i principi del motore a quattro tempi. Iniziò così la sfida tra Daimler e Otto, quest’ultimo, infatti, impose il veto sull’utilizzo del suo motore per un eventuale perfezionamento da parte del rivale, il quale però ignorò il divieto e si mise a costruire in segreto quello che sarà il primo motore a scoppio della storia, modificando con l’aiuto di Maybach il progetto di Otto.